Psicologa-Psicoterapeuta, iscritta all'Albo degli Psicologi e annotata all'elenco degli psicoterapeuti della regione Emilia Romagna n 5932 Sez.A Mi mi sono laureata in Psicologia a Bologna (2007) con un lavoro di tesi di ricerca orientata a esplorare il disagio correlato alla lipoatrofia facciale nella persona hiv-positiva presso il reparto di malattie infettive e tropicali dell'Ospedale Policlinico di Modena.
All'interno del mondo della psicoterapia esistono diversi tipi di approcci, metodi e scuole di pensiero.
Come esseri umani siamo ben equipaggiati per superare esperienze traumatiche sia dal punto di vista fisico che emotivo. Sia la mente che il corpo, nella loro unità, funzionano in modo tale da condurci verso la salute e la guarigione. Di fronte a esperienze che creano turbamento emotivo il nostro cervello cerca di elaborarle e nella maggior parte dei casi "archivia" le esperienze nel passato come ricordi che arricchiscono il nostro bagaglio di esperienze. Quando parliamo di traumi psicologici (dal greco, ferite dell'anima) ci riferiamo invece a esperienze non elaborate il cui impatto emotivo disturbante si riflette negativamente sulla nostra vita. Al di là della portata degli eventi e della loro effettiva gravità il loro effetto dipende da molteplici fattori che ci rendono in un dato momento della vita più vulnerabili (ad esempio, è noto che i bambini sono più vulnerabili delle persone adulte). Comunque, ognuno di noi può, in un particolare momento della propria vita, trovarsi in una condizione di maggiore fragilità e non riuscire a elaborare del tutto un'esperienza negativa. Alcune persone riportano grande turbamento emotivo per un evento traumatico anche a distanza di molto tempo dall’accadimento sostenendo di provare sensazioni di terrore e angoscia come se l'evento fosse appena accaduto. Un caso emblematico in tal senso è quando si delinea un Disturbo da Stress Post-Traumatico la cui caratteristica principale è il "rivivere” continuamente l’evento traumatico provando tutte le emozioni, le sensazioni e i pensieri negativi esperiti in quel momento. L'UTILIZZO DELL'EMDR PER L'ELABORAZIONE DEI TRAUMI La tecnica EMDR è stata inizialmente utilizzata per aiutare i reduci della guerra in Vietnam. I buoni risultati ottenuti in termini di efficacia per il trattamento del Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTDS) ha portato ad ampliare gli studi e le ricerche in merito. Ad oggi la tecnica è considerata un metodo evidence-based, di provata efficacia per il PTDS. Ha infatti ottenuto il riconoscimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati (2013). Le ricerche attualmente in corso hanno mostrato come questa metodologia psicoterapeutica possa essere efficace in altri disturbi come la depressione, l'ansia, le fobie, il lutto acuto, i sintomi somatici e le dipendenze. Occorre precisare che l'utilizzo della tecnica EMDR è uno strumento che si inserisce sempre e comunque nella complessità di un percorso terapeutico in cui tempi e modi sono soggetti a numerose variabili che hanno a che fare con la storia, le caratteristiche della persona e le motivazione per cui richiede aiuto. Le indicazioni al trattamento sono quindi soggette a diverse variabili che vengono attentamente valutate all'inizio o durante specifici momenti del percorso terapeutico.
Leggi di piùSentirsi una profonda tristezza in seguito alla perdita di una persona significa sperimentare un'emozione assolutamente adeguata alla circostanza. Allo stesso modo è comprensibile provare una certa di dose di preoccupazione se sto per affrontare un delicato intervento chirurgico. Le emozioni, con il loro differente grado di intensità, fanno parte del nostro "arcobaleno interno" che colora nelle diverse sfumature le nostre vite. La paura è un segnale di allerta che ci permette di reagire di fronte a un pericolo e metterci in salvo e una certa dose di tristezza ci concede di fermarci di fronte a un problema aumentando le nostre capacità introspettive e la capacità di analisi per trovare una soluzione. Sotto il termine ansia e depressione si delineano invece diversi disturbi psicologici che possono compromettere in maniera significativa la vita sociale e lavorativa di una persona. In alcuni casi questi disturbi si manifestano in momenti di cambiamento significativo, ad esempio un lutto, una separazione o una malattia. Sentirsi tristi, arrabbiati, confusi, talvolta terrorizzati, può far parte di un normale processo di elaborazione di quanto sta avvenendo e che inevitabilmente cambia, in una certa misura sconvolge, le nostre vite. Nella maggior parte dei casi sono stati emotivi transitori che tendono a ridurre di intensità col passare del tempo. Può invece avvenire che le emozioni ci facciano sentire sopraffatti, lo stato di malessere resta intenso e presente anche anche a distanza di tempo dall'evento. La sensazione è quella di non non avere alcuna via d'uscita. Ad esempio, alcune persone possono sviluppare attacchi di panico e sentirsi bloccati nel guidare l'auto non riuscendo più a recarsi autonomamente al lavoro, rafforzando il circolo vizioso della paura e il senso di inadeguatezza che spesso si associa. Altre persone possono sperimentale un calo di umore così importante e persistente da perdere progressivamente la motivazione nello svolgere anche normali attività quotidiane. Talvolta sintomi ansiosi o depressivi possono comparire per motivi che appaiono di relativa importanza, cioè sproporzionati rispetto all'evento che sembra averli innescati. Uno stimolo esterno apparentemente neutro o che può apparire di poco conto può riattivare qualcosa che è irrisolto dentro di noi e scatenare una reazione di forte stress emotivo. In questi casi la psicoterapia è uno strumento indicato per fornire aiuto nella comprensione del significato profondo dei sintomi, al fine di elaborare lo stato di malessere e ritrovare uno stato di maggior equilibrio e adattamento alla propria vita.
leggi di piùCome esseri umani abbiamo bisogno degli altri per venire al mondo e per poterci stare. Comunemente sperimentiamo il bisogno e la difficoltà a sentirci riconosciuti e amati come desideriamo e, altrettanto comunemente, sperimentiamo come buone relazioni ci appaghino, migliorando la qualità della nostra vita e facilitandoci nel superare le difficoltà. Le relazioni interpersonali apportano quindi grande ricchezza e benessere e, allo stesso tempo, possono essere fonte di intensa sofferenza. Ognuno di noi fa esperienza, durante l'interno corso della vita, della tensione fra il bisogno di autonomia e di dipendenza dagli altri. E' attraverso questo movimento, questa paradossale disarmonia, che procediamo nel nostro percorso di evoluzione continua. L’amore adulto è allo stesso tempo bisogno e capacità di poter andare oltre a noi stessi, creando con un'altra persona qualcosa di nuovo e diverso. Questo comporta il potersi concepire come soggetti al contempo separati e uniti all'altro. Può invece accadere che nei rapporti affettivi ci si senta imbrigliati, stretti in una morsa dove la presenza dell'altro è vissuta come di vitale importanza: l'assenza dell'altro significa non poter esistere. Le persone che soffrono di dipendenza affettiva spesso stabiliscono relazioni con persone sfuggenti e problematiche dove, in un tacito contratto a due, vi è qualcuno che ha la funzione di erogare amore incondizionato e qualcun' altro che appare sempre irraggiungibile e incapace di stabilire una corrispondenza evocando nel partner un costante stato di tensione in cui regna sovrana la paura dell’abbandono, della separazione e della solitudine. La dipendenza affettiva spesso si alimenta in un circuito perverso dove il desiderio di essere amati da chi non ricambia in modo soddisfacente cresce nel sentirsi rifiutati. Ci riferiamo quindi a una relazione dove entrambi i partner, seppur giocando ruoli differenti di vittima e carnefice, manifestano profonde difficoltà affettive e relazionali. Così, le relazioni interpersonali e in particolare la coppia possono diventare, in maniera inconsapevole, una riedizione delle dinamiche familiari, dove la persona tenta e continuamente spera di veder appagato il proprio bisogno di amore e sicurezza. Talvolta le persone sono consapevoli delle proprie carenze affettive, ma non riescono a uscire dalla dinamica relazionale che crea sofferenza. I sentimenti di indegnità vengono così alimentati dal senso di colpa e dalle convinzioni negative di disvalore circa se stessi. La possibilità di chiedere aiuto psicologico è il primo passo importante per concedersi la possibilità di sperimentare uno spazio in cui potersi sentire accolti e ascoltati potendo valorizzare ciò che si è come individui piuttosto che ciò che si è disposti a dare nel sacrifico di sé per l'altro.
leggi di piùContattare telefonicamente in queste fasce orarie per prendere appuntamento
Lun - Ven : 8.00 / 21.00 - Sabato: 8.00 / 13.00
327 3498895
Per ulteriori informazioni: info@erikabertaccini.it